Vernecchie rossoblu: S04E14 (Samb-Feralpisalò)

Vernecchie: Samb-Feralpisalò

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Puntata post Samb-Feralpisalò


Due settimane dopo la vittoria sul Rimini i rossoblu tornavano al Riviera con l’obiettivo di dimenticare la batosta di Bolzano, ma le premesse erano tutt’altro che positive. La squadra di Montero affrontava una delle squadre più in forma del campionato, con l’allerta meteo che pendeva sopra la testa e il suo unico centravanti in tribuna. Nonostante le difficoltà i rossoblu sono riusciti a spuntarla, giocando una partita solida e brillante a dispetto di qualche rischio.

Con noi oggi Francesco Bovara, attore, tifoso rossoblu e grande giocatore di calcio a sette.

Michele: Le partite della Feralpisalò sono sempre uguali: loro si presentato con la solita schiera di grandi nomi, e noi li sovrastiamo fisicamente e tecnicamente. Escluse alcune belle giocate individuali, Caracciolo e compagni non mi hanno mai dato l’impressione di essere al livello delle prime. Pensate a quanto stiamo rosicando noi per una squadra che con qualche rinforzo in più avrebbe potuto lottare per il vertice della classifica. Pensate a quanto possa soffrire un tifoso della Feralpisalò che ogni anno gode per un mercato faraonico e poi non vince mai. Per fortuna hanno più sponsor che abbonati…

Francesco Bovara: Però non è che li abbiamo sovrastati così tanto. Alla fine ci hanno contestato quasi tutti i palloni in mezzo al campo, e nella prima parte del secondo tempo ci hanno schiacciato dietro. Fortunatamente è arrivato l’intervento salvifico di Volpicelli, che − ci tengo a sottolineare − è un protégé dell’ottimo Michele. Comunque grazie per avermi invitato, è la realizzazione di un sogno.

Angelo A. Pisani: Guarda, non hai fatto in tempo a ribattere a Michele che ti sei già rimesso a leccargli il culo… Sei durato un paragrafo. Peccato, perché nel discorso sono più d’accordo con te che con lui: nel primo tempo la partita è stata molto combattuta, anche fisicamente, e su alcune occasioni abbiamo rischiato di andare sotto. Noi siamo stati bravi, intelligenti e reattivi, e in alcune occasioni ci ha anche aiutato il campo, così come ha aiutato loro.

Samb-Feralpisalò

Michele: Da un punto di vista dell’intensità io ho visto una Samb nettamente superiore. Da inizio anno apprezzo il 4-3-3 di Montero perché fa poche cose ma fatte benissimo: gioco in ampiezza, catene laterali affiatate, inserimento delle mezzali, tutte cose già dette che però non smettono di impressionarmi per fluidità. Dall’altra parte ho visto una squadra che nei singoli ci è superiore, e che ovviamente ci ha messo in difficoltà nella ripresa… ma ci mancherebbe pure, visto il loro momento di forma e le ambizioni ben diverse dalle nostre.

Angelo A: Guardando la classifica, tutte quelle che ci sono avanti hanno speso molto di più di noi. Noi non abbiamo un organico a quel livello, e a differenza di quanto dicono alcuni mistificatori non l’avremmo neanche con tutti i giocatori a disposizione. Molti ne fanno solo una questione di “voglia” o “fiducia”, ma a un certo punto servono anche i cambi e le alternative. Noi sulla carta siamo l’ottava o nona forza del campionato, e bisogna accettarlo. Poi conta quello che dice il campo, e come dimostrato domenica ce la possiamo giocare con tutti.

Montero e i giornalisti

Francesco: Anzitutto mi complimento con Michele per la sua originalità di pensiero, pochi concetti bene espressi che non smettono di impressionarmi per fluidità. Comunque… Come dice Montero “tutto si trasmette”, e a me la squadra sta trasmettendo sensazioni positive. Non so come dire, la trovo una squadra sincera. Domenica mi sono divertito e sono stato felice non solo per il risultato, ma perché sentivo che la squadra stava giocando per la vittoria. Non è retorica, ma è proprio una necessità di questa squadra: diamo l’impressione di essere noi stessi solo quando giochiamo per vincere. Quando ci accontentiamo è come se non esistessimo.

Michele: Caro Francesco, sono felice che tu abbia accettato di partecipare alle vernecchie: la tua poeticità è ciò di cui avevamo bisogno. Sai chi rappresenta al meglio l’essenza di questa Samb? Emilio Volpicelli. Il nostro numero 10 è goffo e lento nei primi metri, vuole sempre la palla sui piedi, sa usare solo il sinistro e soffre in fase difensiva, ma noi gli vogliamo bene comunque. Quando sfoggia orgoglioso il suo doppio passo mi ricorda l’Albatros di Baudelaire: i poveri di spirito lo scherniscono, deridono il suo muoversi impacciato, ma non possono far altro che ammirare la bellezza del suo mancino.

Angelo A: Tu lo difendevi quando tutti lo attaccavano, e ora lo attacchi perché tutti gli fanno i complimenti. Sei il tipico giornalista sambenedettese che fa solo polemica. Volpicelli non avrà grandi doti fisiche, ma ha doti tecniche che ti fanno andare in sollucchero. Quindi ti avverto: mi aspetto tanto rispetto per l’Albatros, che tra l’altro domenica ha vinto la battaglia dei volatili con l’Airone.

Michele: Tra l’Albatros e l’Airone alla fine l’ha spuntata il Gabbiano Di Massimo. Come il più famoso Jonathan Livingston, lui è l’emblema della libertà; e infatti soffre quando gli si getta addosso il petrolio dei tatticismi.

Angelo A: Michè, ma il gabbiano Jonathan mica muore col petrolio, quella è la gabbianella de “La gabbianella e il gatto”. Vabbè, in ogni caso la metafora ci sta bene, anche perché quel colpo di tacco è stato un’opera d’arte.

Michele: Istinto, improvvisazione, magia. Anche se la giocata più bella è arrivata nell’azione successiva, quando ha fatto il velo che poteva mandare in porta Frediani. Diciamo le cose come stanno: Di Massimo sta vivendo un grandissimo momento. Probabilmente torneremo a sbuffare per le sue ingenuità, ma nel frattempo godiamocelo in versione MVP.

Angelo A: Non ti preoccupare, a rovinarci il bel momento di Di Massimo ci pensano già tutti quelli che hanno iniziato a tesserne le lodi dando il merito della vittoria solo a lui. Ogni volta è la stessa storia: ogni volta si fa il gioco dei buoni e dei cattivi, e guarda caso sia i buoni che i cattivi sono sempre gli stessi. Che lo facciano i tifosi è anche normale, ma in questo caso le ossessioni sono quelle dei giornalisti e del presidente. Il che è ridicolo, perché sono gli stessi che poi attaccano chi fa critiche dicendo che tolgono serenità alla squadra.

Francesco: Io ho sentito spesso dire che Fedeli rischia di rompere “il giocattolo”, ma dipende da quale giocattolo lui creda di avere in mano. Noi stiamo facendo il campionato che ci si aspettava, più o meno, e che il presidente sia così pessimista non ha senso. Probabilmente è talmente egocentrico che crede comunque di arrivare in alto, come se fosse una cosa dovuta.

Angelo A: Guarda, il discorso è abbastanza semplice: Fedeli non segue la Serie C. Lui viene qui una volta a settimana, vede la partita e torna a casa. Delle nostre avversarie sa poco o nulla, magari riconosce i nomi più famosi ma finisce lì. Del resto ricorda a malapena i nomi dei nostri giocatori. Il problema è che poi dà attenzione solo ai sicofanti che gli dicono che la Samb è una grande squadra e può andare in Serie B. Quindi se ne convince anche lui, lo ripete alla stampa e la stampa a lui, in una cacofonia delirante.

Fedeli - La Zanzara

Il problema è che poi tutto questo si scontra con la realtà dei fatti, e per spiegarla bisogna sempre cercare un nemico. Una volta sono gli arbitri, una volta i giocatori, una volta i giornalisti. La maggior parte delle volte è anche il cosiddetto “ambiente”, che poi sono i social, che poi sono due o tre fantomatiche voci che girano soprattutto quando le persone in società le pubblicizzano. Cioè dai, parliamo seriamente: chi cazzo ha mai detto sta cosa degli appartamenti a Roma? Tra l’altro sono stati citati anche i “soldi di Mancuso”, quando Mancuso è andato via a zero. Tutto questo discorso è ridicolo.

Michele: Cose assurde. Secondo voi chi ha l’ingrato compito in società di riportare le chiacchiere social al presidente? C’è una figura pagata per scandagliare i commenti facebook, o è il lavoro extra di qualche zelante vassallo?

Angelo A: Non lo so, comunque sarebbe anche bello capire da dove vengono… Mi ricorda quando qualche pazzo disse che grazie al “milione” di Vallocchia avremmo rifatto i campi di allenamento.


La copertina di Madou è ispirata alla copertina di Un giorno di pioggia a New York, di Woody Allen (ringraziamo Pietro Laureati per la foto di Montero). Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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