Vernecchie rossoblu: S05E06 (Samb-Modena)

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero, in collaborazione con l’Antico Caffè Soriano. Puntata post Samb-Modena


– Che strano, non è cambiato niente.
– Perché, doveva cambiare qualcosa?

Un po’ improvvisamente, e tutto di un colpo, è caduto il muro. Nonostante ci fosse già qualche crepa, e alcune nuove stavano iniziando a formarsi, l’esonero di Montero ha sorpreso un po’ tutti. A poche ore dall’ennesima riconferma (a parole) di Serafino la società ha deciso di prendere una decisione drastica, accelerando un esito che a un certo punto sembrava inevitabile. Ora tocca a Zironelli, un ottimo allenatore che dovrà fare i conti con una situazione tutt’altro che ottimale. Per affrontare adeguatamente queste ore convulse abbiamo deciso di chiamare il nostro padre spirituale, Edoardo Tarullo.

Edoardo Tarullo: Ciao ragazzi, ben ritrovati! Come ogni autunno, insieme alle prime foglie iniziano a cadere le certezze sul progetto Samb. È bello vedere che qui non ci si annoia mai. Che mi dite di questo fulmine a ciel sereno?

Michele Palmiero: Io sono sinceramente sorpreso dall’esonero di Montero. Solo poche ore prima il presidente Serafino aveva dichiarato di non voler cambiare allenatore, e le sue dichiarazioni mi sembravano in linea con il modus operandi della società. L’esonero è strano, ma è una decisione che in tanti auspicavano.

Angelo A. Pisani: Montero paga l’onda lunga dello scorso anno, che sicuramente ha influenzato i giudizi, ma qualcosa di strano si è visto anche in questa stagione. È rimasto con un biennale, ma per molti versi non è mai sembrato supportato al 100%. C’è stata sempre un po’ di inquietudine di fondo, che si è vista sia nelle scelte fatte in estate che nella fretta con cui è precipitata questa stagione. Possiamo dire quello che vogliamo – discutere sulla forza della squadra, le prestazioni dei singoli, le scelte di Montero – ma cambiare allenatore dopo un mese, con un progetto biennale, è un fallimento per tutti.

Edoardo: Considerando i mezzi a disposizione avuto in questi due anni il lavoro complessivo di Montero è stato sufficiente, specie se pensiamo alla scorsa stagione. Avevo apprezzato la scelta della società di riconfermarlo, anche perché cambiare allenatore con una preparazione così corta sarebbe stato comunque un rischio. Detto questo la decisione di esonerarlo è ampiamente condivisibile, per tanti motivi, ma per me la molla è stata la mancata reazione dopo lo svantaggio: una squadra come la Samb, con giocatori di qualità ed esperienza, davanti al suo limitato ma rumoroso pubblico non può restare inerme dinanzi a un Modena che fino a quel momento era sembrato ampiamente alla portata.

Michele: Io vedo una contraddizione tra la scelta di puntare sui pluriennali e l’esonero di Montero. Ho avuto un sussulto al cuore quando ho sentito Serafino parlare di progetto, strutture, crescita a medio termine: tutto bellissimo, ma alla settima giornata poi mandi via l’allenatore? Non capisco se si tratta di una decisione meditata a lungo o una reazione impulsiva.

Avessero interrotto di nuovo tutto non saremmo qui

Angelo: La dinamica dell’esonero è stata sicuramente strana, se non altro per i tempi. Secondo me le possibilità sono due: o si sono fatti influenzare dalle reazioni della piazza, per cui hanno cambiato idea rispetto ai propositi iniziali, o hanno aspettato di avere un accordo di massima con quello che sapevano già sarebbe stato il sostituto. In ogni caso non si tratta di una decisione impulsiva, perché altrimenti sarebbe arrivata la sera stessa e non martedì. C’è anche la possibilità che questi giorni siano stati di discussioni interne nella società, e che alla fine abbia prevalso una delle due linee.

Michele: Forse l’impulsività c’è stata quest’estate, quando è arrivato il rinnovo biennale sia per lui che per Fusco, e sono d’accordo con Angelo quando dice che la posizione di Montero, nonostante il contratto, non mi è mai sembrata solidissima specialmente dall’arrivo di Stefano Colantuono. Pur non trovando coerente la scelta dell’esonero, non possiamo non parlare dei motivi che hanno portato a questa decisione: la Samb ha giocato male e non si vedeva all’orizzonte un’identità di gioco. Quanto è colpa di Montero e quanto colpa della squadra?

Edoardo: Come sempre, la colpa non è mai di un solo capro espiatorio. Le responsabilità vanno divise tra società, squadra e tecnico in egual misura, ma a pagare è sempre l’ultimo. Non so fino a dove arrivino le responsabilità di Montero, tuttavia le cattive prestazioni erano lampanti anche agli occhi di chi critica a vanvera (e ce ne sono tanti, a San Benedetto). Nonostante ciò, Montero ha continuato a vedere il bicchiere mezzo pieno, facendo il pompiere in un ambiente che si stava sempre più scaldando. Da un atteggiamento del genere ho percepito una sua difficoltà.

Angelo A: Secondo me c’era un progetto tattico, il problema è che non si è riusciti ad andare fino in fondo. Non so se fosse una questione di caratteristiche della squadra, di preparazione da migliorare o di una rinuncia di Montero, ma a un certo punto è sembrato mancasse fiducia e voglia di rischiare. L’attitudine, per citare un termine caro a Montero, si è vista poco e solo a tratti. La partita col Modena è esemplare: in tantissime situazioni i giocatori hanno sbagliato la scelta tecnica, in tanti altri si sono accontentati della soluzione più semplice. In un gioco come quello che voleva fare Montero non puoi accontentarti, devi correre dei rischi: quanti passaggi filtranti hanno provato i centrali in sette partite? Quanti cross dal fondo hanno fatto i terzini? Il problema principale è che a a prendersi le responsabilità erano sempre in pochi, e poche volte abbiamo creato un contesto per metterli nella migliore condizione possibile.

Michele: Rispetto alla scorsa stagione, credo ci vorrà molto più tempo per amalgamare la rosa. La differenza c’è stata in fase di mercato, con tante teste che hanno coltivato il proprio orticello: oltre al gruppo di argentini voluti da Serafino, c’è stato il “mercato interno” di Fusco con elementi di categoria. Il risultato finale è un mix con tantissima abbondanza in alcuni ruoli e molti limiti, soprattutto in difesa. Ma questa non è una giustificazione nei confronti dell’allenatore: con tutta questa qualità, la Samb doveva giocare decisamente meglio. Dopo una stagione in relativa tranquillità, Montero si è dovuto misurare con il peso degli obiettivi importanti… ed è andata male. In queste ore tantissimi tifosi hanno invocato il ritorno di Capuano, uno che di certo le pressioni non le soffre, anzi, probabilmente le crea. Ogni volta che leggo di un esonero in Serie C, compare magicamente il suo nome tra i sostituti: nel nostro caso, non credo ci sia stata una reale possibilità che la Samb optasse per il suo ritorno. Alla fine è arrivato Mauro Zironelli, che – pure giocando con lo stesso modulo – è praticamente l’opposto di Eziolino.

Angelo A: Mi dispiace per il mancato ritorno di Capuano, ma Zironelli è un’ottima consolazione. A quelli che lo definiscono un allenatore “senza esperienza”, sminuendone i risultati, consiglio anzitutto di sciacquarsi la bocca, e poi magari di informarsi, o almeno guardare qualche cazzo di partita. Zironelli è un allenatore importante, e ha fatto bene ovunque sia andato. Alla Juve U23 ha fatto bene con una squadra fatta in una settimana, stesso discorso a Modena, dove è andato via per problemi con la società. Quando era a Mestre – con una squadra da Serie D – ci ha preso a schiaffi sia all’andata che al ritorno, Moriero ancora non si spiega come ha fatto a vincere la sua partita. In queste settimane ho sentito il famoso “distaccamento di Coverciano” (di tarulliana memoria) parlare del fatto che “non c’è uno straccio di gioco”, ora che è arrivato un allenatore dalle idee forti si lamentano tutti di un curriculum che non hanno neanche avuto la briga di approfondire. A questo punto chiedete direttamente le promozioni a tavolino come ad Ascoli.

Edoardo: Io faccio una premessa: mi andava bene tutto, ma davvero tutto, purché non fosse Atzori. Detto questo sono felice per Zironelli, penso sia uno dei top per la categoria: è un allenatore che ha un’identità tattica forte, e spero che la società sia abbastanza lungimirante da dargli il tempo di lavorare. Non bisogna farsi prendere di nuovo dalla fretta o farsi influenzare dalle inquietudini della piazza. Zironelli può farci vedere delle cose molto interessanti, anche se la squadra al momento non mi sembra molto adatta all’idea di calcio che ha in mente.

Michele: Dopo l’esonero di Montero le possibilità erano due: provare un nuovo progetto, puntando su un altro allenatore ambizioso, oppure affidarsi all’usato sicuro, scegliendo un allenatore esperto capace di rimettere subito le cose a posto. La Samb ha optato per la prima soluzione e penso sia la strada giusta, ma ora bisognerà dare modo e tempo a Zironelli per mettere in pratica la sua idea di calcio. Ho un solo dubbio, lo stesso che avevo riguardo Montero: per Zironelli sarà la prima, vera esperienza in una panchina con il “peso” di provare a vincere il campionato. A differenza di Montero, lui ha vinto un campionato di D, ma l’ambiente di Mestre non può essere paragonato al nostro e la Serie C, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, è tutt’altra cosa.

Angelo A: La certezza di vincere non te la dà nessun allenatore, specie in una stagione come questa, dove la preparazione è stata breve e ci sono tante incognite che vanno oltre al campo – dagli stadi vuoti alla spada di Damocle del virus, che ti può “togliere” giocatori da un momento all’altro. Noi abbiamo rifatto la squadra praticamente da zero, con tanti giocatori che vengono da un altro paese, e non possiamo pretendere di avere tutto e subito. Io sono dell’idea che bisogna prepararsi ed essere attrezzati per competere, poi è il campo a decidere se si può vincere. Zironelli è un ottimo allenatore, ma non è un personaggio carismatico, né un capopolo; il suo successo dipenderà dal supporto dalla società, dal coinvolgimento dei giocatori, dalla spinta della tifoseria. Se non remano tutti dalla stessa parte, come mi pare si sia smesso di fare con Montero, è difficile pretendere di vincere.


Antico caffè Soriano
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La copertina di Madou è ispirata alla locandina di Good Bye, Lenin!, film diretto da Wolfgang Becker. Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Intanto iscrivetevi al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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