Vernecchie rossoblu: S05E17 (Samb-Carpi)

Samb-Carpi

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero, in collaborazione con l’Antico Caffè Soriano. Puntata post Samb-Carpi


“First reaction: shock”. Contro il Carpi, i rossoblu iniziano malissimo, perdendo Shaka e subendo il primo gol tra i professionisti di Mastour, ragazzo dalla carriera più sincopata dell’inglese del senatore di Scandicci. Dopo 30 minuti di sofferenza i rossoblu si riprendono grazie al gol di Cristini, e da lì in poi prendono il largo, sommergendo un Carpi arrendevole e disordinato. Neanche il tempo di esultare e arriva la conferma dell’infortunio di Shaka, per cui la stagione finita. Del resto noi siamo fatti così: anche nelle vittorie più larghe, un pizzico di dolore non manca mai. Questa puntata è dedicata al nostro colosso di centrocampo, con l’augurio che torni presto e ancora più forte di prima.

Michele Palmiero: Caro Angelo, non so proprio come comportarmi dopo una vittoria per 5-1. Se non ricordo male, nella storia recente abbiamo vinto con così tanti gol solo a Bolzano (e c’era un Mancuso quasi onnipotente). Non potere andare allo stadio, in giornate come questa, è davvero terribile: davanti alla tv ero quasi dispiaciuto per i poveri giocatori del Carpi…

Angelo A. Pisani: L’ultima volta che abbiamo fatto cinque gol non solo c’era Mancuso (che ora sta facendo le fiamme in Serie B) ma c’erano anche Aridità, Pezzotti, Mattia, Bacinovic e Sorrentino. Sembra una vita e mezzo fa. Eravamo andati subito sotto anche quella volta, ma per il resto la partita è stata molto diversa. Stavolta fino alla mezz’ora sembrava l’ennesima partita sfortunata dell’anno, ma dopo che ci siamo sbloccati abbiamo tirato fuori una delle migliori prestazioni degli ultimi tre anni. Siamo abituati a vittorie sofferte, o quantomeno tirate, stavolta abbiamo continuato a pressare e attaccare con qualità fino alla fine. E, ripeto, fino all’uno pari tutto sembrava tranne che sarebbe finita così.

Michele: Devo dire la verità: ero arrivato alla gara con la gigantesca dose di ottimismo che mi contraddistingue, amplificata dall’assurda decisione di mandare via Pochesci nel momento in cui la squadra dovrà giocare ogni tre giorni. Nella mia testa non c’era un’alternativa a una vittoria, per cui i primi minuti della gara mi hanno spaventato. Poi è arrivato il gol un po’ casuale di Cristini e, come spesso accade nel calcio, è iniziata tutta un’altra gara.

Angelo A: Il pareggio è stato un po’ improvviso, ma meritato. Nei minuti precedenti stavamo mettendo sempre più pressione sugli avversari, e finalmente stavamo iniziando a far uscire palla dalla difesa in modo pulito. La prestazione fatta da quel momento in poi dimostra che il blocco iniziale era soprattutto mentale, e da lì in poi siamo noi che abbiamo tolto certezze a loro. Riguardo ai poveri giocatori del Carpi, ne approfitto per ricordare a Fofana e Ghion che per loro le porte della Samb sono sempre aperte. Vi aspettiamo.

Michele: Mi dispiace dirlo, perché continuo a pensare che sia più un personaggio mediatico che un allenatore, ma Sandro Pochesci meritava di concludere la stagione: ha preso una rosa formata per lo più da giovanotti di belle speranze producendo un calcio bello ed efficace (non dimentichiamoci che, con le partite da recuperare, il Carpi era potenzialmente sesto in classifica insieme a noi). Quella vista al Riviera dal minuto 30 in poi non può definirsi una squadra di calcio: sembravano 11 anime in pena che vagavano per il campo aspettando il fischio finale.

Angelo A: Il tracollo è stato impressionante, anche perché avevano iniziato benissimo. Nei primi 20 minuti hanno giocato con una maturità tecnica da grande squadra, e nonostante il pressing molto aggressivo della Samb ci sono state azioni in cui la palla l’hanno toccata solo loro. Sul gol dell’uno a zero Ghion e Fofana ci hanno portato a spasso per 30 secondi, e grazie al bel tocco di Giovannini hanno messo davanti alla porta Mastour. Passare da un controllo del genere a quello che è successo nel secondo tempo è francamente assurdo.

Michele: Fofana e Ghion avevano iniziato bene, ma poi abbiamo assistito all’ennesima partitona di Rubén Botta, che ancora una volta ha dimostrato di essere una categoria sopra a tutti gli altri giocatori.

Angelo A: Qualche mese fa aveva detto che la più importante sfida di Zironelli era quella di mettere la qualità di Botta al servizio della squadra, dandogli un contesto intorno e gli spazi giusti: domenica abbiamo visto quanto possa essere letale un giocatore come lui messo nelle condizioni migliori possibili. Rispetto al solito partiva da una posizione molto più periferica, sulla fascia destra, ma da lì ha comandato la partita. Nel secondo tempo tutte le azioni migliori sono passate da lui, ma il merito è anche del lavoro senza palla di Nocciolini, i movimenti in profondità di Lescano e gli allunghi di Masini.

Michele: Per Lescano e Masini sto finendo anche gli aggettivi: il primo segna in tutti i modi, con una naturale propensione per i gol impossibili; il secondo sembra avere un serbatoio di benzina nascosto da qualche parte. Mi dispiace non sia arrivato il gol per Nocciolini, perché lo avrebbe aiutato a sbloccarsi dal punto di vista soprattutto mentale.

Angelo A: Nelle ultime settimane Nocciolini si è attirato le antipatie di una parte sempre più consistente della tifoseria, ma ho l’impressione che buona parte delle critiche parta da un giudizio sul personaggio fuori dal campo. Posso capire un po’ di antipatia – anche perché il suo abbigliamento tipo è quello di Mago Merlino in vacanza – ma in campo l’impegno c’è sempre stato, anche quando ha giocato male. È l’attaccante che si spende di più in fase di non possesso, e qualche errore con la palla è anche fisiologico. Domenica ha fatto molto bene, dal punto di vista tecnico e tattico: è stato una spina nel fianco del Carpi, e oltre a sfiorare il gol ha messo in mezzo tanti palloni interessanti. Bisogna avere pazienza: si veste come Merlino, e ok, ma non può fare sempre magie.

Michele: Domenica è andato quasi tutto bene, se non fosse che l’unica nota negativa è stata una mazzata durissima: l’infortunio di Shaka Mawuli. Una notizia pessima, perché Zironelli stava trovando un ottimo equilibrio nella coppia con Shaka e Angiulli. De Ciancio ha giocato un’ottima partita in una situazione tutt’altro che facile, ma in vista del lungo campionato che ci aspetto credo che la società dovrà intervenire per trovare un centrocampista in più, che magari conosca già le insidie della Serie C.

Angelo A: È un brutto colpo, perché oltre al fattore umano c’è la consapevolezza di perdere uno migliori under 23 della categoria. Sostituirlo non sarà semplice, anche perché per caratteristiche tecniche e fisiche è un giocatore quasi unico. De Ciancio è entrato molto bene e dà un po’ di tranquillità, ma se vogliamo arrivare a fine stagione – specie se continueremo a giocare a due – serve sicuramente un nuovo arrivo. D’Angelo è un ottimo giocatore, ma a 35 anni non può coprire così tanto campo, mentre Rocchi non ha mai giocato a due.

Michele: Intanto è arrivato Nicolò Fazzi dal Padova. Il fatto che uno così abbia giocato così poco nel girone d’andata dimostra l’assurda quantità di soluzione a disposizione di Mandorlini: parliamo di un classe 1995 che ha giocato titolare in B e in C, e per me resta un acquisto importantissimo. L’unico timore è legato al futuro di Masini: l’arrivo di un esterno destro è un indizio del suo prossimo ritorno al Genoa? Spero davvero di no, perché insieme ad Enrici rappresenta un patrimonio di valore per il presente e il futuro.

Angelo A: In questo momento lasciarlo tornare al Genoa è autolesionistico, e a meno di qualche clausola particolare non vedo perché dovrebbero lasciarlo andare via. Fazzi va a rinforzare la fascia dove c’è il titolare più affidabile, ma un giocatore sulla fascia serviva e lui era una delle migliori opzioni possibili. Masini può restare tranquillamente, anche perché potrebbe giocare mezzala, o magari sul piede invertito a sinistra. Insomma, il posto di trova… Per quanto mi riguarda può fare anche il difensore centrale, basta che resti qui.


Antico caffè Soriano
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La copertina del genio Madou è ispirata alla copertina del programma Propaganda Live, condotto da Zoro. Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Intanto iscrivetevi al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

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