L’analisi, i momenti e le prospettive alla vigilia di Bassano-Samb
Negli ultimi due anni il Bassano si è confermata una delle squadre più ambiziose e frammentarie di tutta la Serie C. Dopo la finale playoff persa nel 2015 e il terzo posto del 2016 i giallorossi erano chiamati al salto di qualità, ma finora non sono riusciti a lasciare il segno. Nonostante la costruzione di squadre (sulla carta) competitive, i vicentini non sono mai riusciti a far coincidere premesse e risultati, facendo seguire grandi momenti a tremendi saliscendi.
Il cambio di quattro allenatori in due anni – nonostante un presidente restio a tanti cambi tecnici – è indicativo. Lo scorso anno, dopo un grandissimo inizio, la squadra di D’Angelo è crollata, finendo a un settimo posto addirittura peggiorato da Bertotto (che ha chiuso la stagione decimo). Quest’anno l’arrivo di Magi (uno dei tecnici più promettenti della categoria) sembrava poter dare la svolta, ma – ancora una volta – al buon inizio è seguito il crollo. Dopo una serie di 6 sconfitte in 7 gare, il tecnico ha lasciato il posto a Giovanni Colella.
Il cambio tecnico
“Sono convinto che nelle prestazioni di un atleta professionista incidano molto preparazione, serenità e autostima. Ho lavorato molto proprio sull’aspetto mentale della squadra”
Al suo arrivo l’allenatore giallorosso ha cercato di innestare concetti semplici, cercando di salvare quanto di buono costruito da Magi nei primi mesi. La squadra ha continuato a cercare un possesso corto e ragionato, ma con molte concessioni in più alla ricerca della verticalità, soprattutto nelle fasi di transizione.
Nelle varie fasi del possesso il 4-3-2-1 dei virtussini varia molto spesso l’assetto offensivo, coi due trequartisti che alternano movimenti a venire incontro e in ampiezza. Spesso ad allargarsi è Minesso, sulla sinistra, con Venitucci che invece accorcia verso il centro per scambiare col centrocampo
Le due mezzali giallorosse fanno un grande lavoro in entrambe le fasi, accorciando il campo in avanti nelle fasi di transizione e proponendosi in verticale per dare un appoggio a Diop. L’attaccante senegalese è preferito a Fabbro soprattutto per la sua maggiore forza fisica, che garantisce solidità sui palloni alti, dando una soluzione in più alla squadra.
La struttura offensiva del Bassano. Minesso è largo a sinistra, Venitucci resta al centro, le due mezzali si inseriscono
In fase di possesso la struttura dei giallorossi è molto fluida: la squadra cerca di avere sempre due giocatori sull’esterno, dove – oltre ai trequartisti – si alternano anche terzini e mezzali. La parola chiave è quella di tenere sempre un riferimento per la verticalizzazione o il cambio gioco, dando alla squadra la possibilità di riprendere fiato o verticalizzare.
Quando viene consolidato il possesso la squadra sfrutta la superiorità garantita dal quadrilatero formato da trequartisti e mezzali, che spesso di scambiano di posizione per disordinare le marcature avversarie. La qualità di giocatori come Minesso, Laurenti e Venitucci, unita al dinamismo di Proia e Zonta, è un’arma spesso irresistibile.
Proia riceve la sponda di Diop, serve Laureti e si butta in avanti: Minesso taglia verso il centro e serve proprio per l’inserimento del centrocampista
Il nuovo atteggiamento più verticale e fluido ha permesse ai giallorossi di migliorare sensibilmente il rendimento offensivo. Nelle 16 gare giocate con Magi la squadra aveva segnato appena 14 reti, 0.9 a partita, nelle 14 gare con Colella i vicentini hanno alzato la media a 1.4, segnando già 20 gol.
Difendersi attaccando
Nonostante questi miglioramenti i vicentini sono riusciti a confermare la buona fase di non possesso che – nonostante tutto – era rimasta prerogativa di Magi anche nei momenti più difficili. La squadra ha mantenuto molti dei dispositivi difensivi già visti con l’ex tecnico del Gubbio, attuando un pressing molto aggressivo sin dalle prime fasi di possesso avversario, ma senza perdere compattezza.
Da qui anche una lunga serie di accorgimenti impostati anche in fase di possesso, come il posizionamento stretto dei terzini sul lato debole (per non perdere compattezza centrale) e gli arretramenti a pendolo delle due mezzali, che a turno arretrano verso la difesa per non lasciare troppo scollegati i vari reparti.
Quando gli spazi sono troppo intasati i giallorossi non rinunciano a tornare indietro e ricominciare l’azione, sia cercando di cambiare rapidamente fronte che con un possesso più ragionato, utile a dare il tempo di riposizionarsi alla squadra.
Verso Bassano-Samb
Le due sconfitte con Mestre e Feralpisalò hanno segnato il brutto calo dei vicentini, che sembrano aver ripreso il fiato dopo l’ottima risalita in classifica. I 7 punti nelle ultime 6 hanno segnato il distacco dal secondo posto in classifica, che – senza una vittoria sui rossoblu – rischia di essere irraggiungibile.
D’altra parte, la Sambenedettese di Capuano viene da un buon momento, culminato con le tre vittorie consecutive in casa. L’ottimo ruolino di marcia permette ai rossoblu di arrivare al Rino Mercante coi favori del pronostico, ma la squadra di Colella resta pericolosa come un leone ferito.
In una partita che si preannuncia molto intensa, è probabile che riesca ad uscire la squadra che sfrutterà meglio i momenti di pausa. Entrambe le squadre utilizzano dispositivi di pressing molto aggressivi, spingendo sulle transizioni positive, e (probabilmente) controllare bene le proprie fasi di possesso sarà un passo fondamentale.