Bassano Virtus: l’eterno ritorno dell’uguale

Bassano Virtus

Da due stagioni il Bassano Virtus fa e disfa, cade e si rialza


Gran parte dei tifosi della Sambenedettese ha ancora negli occhi la sorprendente involuzione del Bassano nella scorsa stagione: spettacolari – a tratti irresistibili – nel match d’andata, ordinari e timorosi nello scontro di ritorno. Gli alti e bassi della squadra veneta si sono ripresentati – e, se possibile, ingigantiti – nel corso di questo campionato: il Bassano è partito a razzo confermandosi in vetta alla classifica nelle prime 8 giornate, salvo poi crollare a cavallo tra ottobre e novembre. La doppia sconfitta a dicembre contro Gubbio e Reggiana porta alla separazione da mister Magi e all’avvento in panchina di Giovanni Colella, uno degli artefici dell’incredibile rimonta nel girone di ritorno.

La rimonta, i passi falsi

Sei vittorie, tre pareggi e il salto dal 14^ al 3^ posto in graduatoria: l’impatto del Bassano nel girone di ritorno si è rivelato quasi perfetto. Mister Colella è riuscito a conferire solidità e continuità a una squadra ricca di giocatori talentuosi ma poco cinica nel raggiungere il risultato. La prima sconfitta dei veneti nell’anno nuovo arriva il 12 marzo nel derby contro il Padova: una partita strana, che ha visto i giallorossi sfiorare più volte la vittoria prima di essere beffati dalla maggiore esperienza della squadra di Bisoli. Proprio sul più bello, con la squadra in lotta per il secondo posto, il Bassano è incappato in due rovinose sconfitte contro Feralpisalò e Mestre provocando il malumore del patron Stefano Rosso.

Rivedo una squadra che pensa più a guardarsi allo specchio invece che pensare alla concretezza. Non lo tollero dopo quello che abbiamo vissuto pochi mesi fa. Continuo a vedere gli stessi errori di atteggiamento sbagliato.

Dobbiamo ritornare a mettere la necessità di fare risultati, davanti alla voglia di fare gioco a tutti i costi. La mia squadra ideale è una squadra che ha sempre fame. I cali di tensione ed i blackout non li sopporto. Basta regalare punti agli altri, devono fare fatica nel prenderseli. 

Sono poi deluso da quei ragazzi che son qui da anni ed hanno già vissuto questi momenti… Dovrebbero essere loro per primi a riuscire ad anticiparli e a gestirli in campo. Mi aspetto di più soprattutto da loro, perché so che possono farlo”. 

Il ritorno del figliol prodigo

Gli alti e bassi della squadra veneta non si possono sicuramente imputare ad una mancanza di amalgama nella rosa. Nel mercato di riparazione il Bassano ha deciso di proseguire con lo stesso gruppo, privato solo del portiere Wladimiro Falcone. Il mercato in entrata ha fatto registrare due arrivi: l’attaccante Andrea Razzitti dalla Viterbese, che si gioca il posto da titolare con Diop, e il centrocampista Loris Zonta.

Quest’ultimo, in realtà, non va considerato un neo acquisto in quanto nativo di Bassano e cresciuto nel settore giovanile giallorosso. Dopo l’esperienza nella Primavera dell’Inter e la stagione negativa in B con il Pisa, Zonta ha scelto di tornare a casa per rilanciarsi nel calcio dei grandi.

Dal suo arrivo, il giovane centrocampista si è saputo guadagnare la fiducia di mister Colella collezionando 11 presenze e ben 2 gol: un jolly importante in un reparto mediano che può già contare su elementi importanti come Proia, Salvi, Botta e Bianchi.

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