Vernecchie rossoblu: 34^ puntata (Samb-Piacenza)

Vernecchie Rossoblu Samb-Piacenza

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Immagini di Pisani, copertine di Madou. Puntata post Samb-Piacenza


Come Dolores, la Sambenedettese calcio ha cambiato improvvisamente la sua narrazione, passando da vittima a carnefice con uno schiocco di dita (o, meglio, di Miracoli). Dopo 4 pali colpiti più o meno da tutte le posizioni gli uomini di Moriero sono riusciti a sbloccare la partita, dominata fino alla fine. Gli ultimi giorni sono stati un saliscendi emotivo fortissimo: dalla sconfitta di Piacenza al mercoledì da leoni del Riviera, fino alla tremenda consapevolezza di dover fare una trasferta in Calabria.

Edoardo Tarullo: Ragazzi, io mi devo ancora riprendere da mercoledì. È stata una serata bellissima, come non ne passavamo da tempo, e ha regalato una gioia strameritata per tutti: giocatori, dirigenza e tifosi.

Angelo A. Pisani: Una partita del genere – dopo un’andata del genere –  è stata una cosa incredibile. Siamo cambiati tanto in pochissimo tempo, passando dalla squadra scialba e senza ispirazione di domenica ai leoni di mercoledì. Un cambiamento inspiegabile e bellissimo. Quasi da non crederci.

Samb-Piacenza

Michele Palmiero: L’andata aveva sconfortato anche me, però a fine partita – quando la squadra è venuta sotto il settore – glielo vedevi negli occhi che avrebbero reagito. In particolare mi aveva colpito Rapisarda, che spronava i compagni come se volesse rigiocarla subito. Al ritorno si è visto bene, visto che li abbiamo presi a mméccecò.

Edoardo: Durante l’anno l’abbiamo criticato, ma stavolta va dato a Checco quel che è di Checco. Ha scelto la formazione giusta, ha messo bene la squadra in campo e ha azzeccato i cambi. C’è anche da dire che il Piacenza sembrava non averne più, e ha aiutato.

Michele: Secondo me è stata una partita molto inglese, con meno tatticismi e più intensità. Soprattutto da parte nostra, che sembravamo più in palla sia dal punto di vista fisico che mentale.

Samb-Piacenza

Angelo A: Il Piacenza è crollato (anche perché era alla quarta partita in 12 giorni) però noi siamo stati molto più organizzati rispetto all’andata. Le corse delle mezzali in fascia per dare più spazi a Valente e Rapisarda, il pressing più alto, lo svuotamento del centrocampo per dare libertà a Bellomo… a Piacenza cercavamo solo le conduzioni degli esterni e i lanci verso le punte.

Samb-Piacenza

Michele: Moriero è stato bravo a togliere uno dei due riferimenti davanti, dando massima libertà a Bellomo ed elasticità alla squadra. In queste partite, comunque, sono convinto che le lavagnette lascino spazio a fattori psicologici. La Samb aveva più forza mentale, il Piacenza invece è arrivato scarico: e il Sambodromo ha fatto il resto.

Edoardo: Ragazzi, che dire… Questa volta abbiamo giocato in tredici: il 12esimo era la Curva, il 13esimo i distinti; un settore che quando è stracolmo e passionale come mercoledì sera dà più peso a tutto lo stadio. Si è creata un’atmosfera unica, con un’amalgama mai vista quest’anno. La prima cosa da cui ripartire è questa.

Samb-Piacenza

Michele: Il momento più bello è stato a fine primo tempo, dopo che avevamo colpito tre pali e la partita sembrava maledetta. Il richiamo alla alla squadra sotto la Nord è stato bellissimo, e secondo me la vittoria è partita da lì.

Angelo A: Mercoledì, per la prima volta in molti mesi (dalla partita col Lecce, probabilmente), la tribuna stampa è tornata a ballare sotto i salti e i canti di tutto lo stadio. Con un Riviera così le partite non puoi che vincerle: potevamo colpire altri dieci pali (ci siamo andati vicini), ma prima o poi l’avremmo vinta comunque.

Edoardo: Secondo me i giocatori hanno fatto benissimo, soprattutto Bellomo e Valente (che hanno fatto una partita sublime). Io ci tengo a sottolineare la prestazione di Miracoli, che quest’anno è stato molto criticato e spesso ingiustamente. Come diceva Del Piero il rigore è una partita nella partita, saper affrontare queste situazioni è una qualità non da poco nel calcio moderno. Da questo punto di vista Miracoli è un killer spietato.

Luca Miracoli

Angelo A: Il primo rigore è stato da brividi. A molti sarebbero mancate le gambe, mentre Miracoli è stato una sfinge; e secondo me ci ha dimostrato ancora una volta quanto è Giocatore. Non è perfetto (chi lo è, a queste categorie?) ma per la stagione che ha fatto merita solo applausi. E soprattutto rispetto. Poi vabbè, Bellomo e Valente (uno il primo tempo, l’altro il secondo) sono stati dominanti.

Michele: Please, mister Fabiani, lasciaci Bellomo un altro anno. E io prometto che non urinerò più. Per una settimana.

Sambenedettese Calcio

Edoardo: Eh, ragazzi, l’unico modo per tenerselo è andare in Serie… No, quella lettera non la pronuncio, non oso pronunciarla. Lo farò solo dopo la famosa cena di pesce a Pescara. Presidè, offri tu?

Michele: Per arrivare a Pescara bisogna fare il giro largo e passare da Cosenza, però. In questo momento la fiducia è alle stelle, ma dobbiamo ricordarci che i lupi sono molto forti, e possono permettersi di tenere in panchina due come Perez e Baclet.

Angelo A: Oh, ma sono tutti lupi? Pure il Piacenza ha i lupi nello stemma. Se vinciamo pure questa ci faremo chiamare “I Cacciatori”. Sempre che si riesca a sopravvivere alla trasferta.


Dieci cose che puoi fare nello stesso lasso di tempo che ci vuole per arrivare a Cosenza

  • Vedere la prima stagione di Westworld (e capire la citazione iniziale)
  • Contrattare un rinnovo con aumento con Franco Fedeli 
  • Aspettare il semaforo verde in via Risorgimento
  • Leggere un’analisi tattica di Angelo A. Pisani 
  • Completare restyling del lungomare
  • Attraversare il pontino dopo 10 minuti di pioggia
  • Trovare un parcheggio in centro il sabato sera
  • Fare la fila al bar della Curva durante l’intervallo
  • Aspettare la conclusione di una frase di Capuano
  • Far tornare in forma Bacinovic

Edoardo: I lupi, i cacciatori… io ho paura di quelli che al momento sembrano i giocatori più in forma del Cosenza, Tutino e Okereke. Spero che la stanchezza si faccia sentire, per loro. Noi dovremo essere molto scaltri, perché giocheremo una partita difficile, pesante e probabilmente sporca. È una di quelle partite in cui servono le scrofe assatanate stile Capuano.

Michele: Ma allora lo vedi che mi devi fa incazzà! Hai detto la parola con la C, quella che non si può dire.

Edoardo: Ma che, Cosenza?


La copertina di Madou è ispirata alla Serie Tv Westworld, di Jonathan Nola e Lisa Joy. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. E se vi va potete iscrivervi anche al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati! 

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